Il Garante Privacy detta nuove regole in materia di impronte digitali e firme grafometriche

Adottato un nuovo quadro normativo che prevede misure e accorgimenti tecnici, organizzativi e procedurali. Per alcuni usi delle soluzioni non sarà più necessaria la verifica preliminare, ma scatta l’obbligo di comunicare al Garante le violazioni ai sistemi biometrici

Il Garante Privacy ha adottato un nuovo pacchetto di regole in materia di biometria e firme grafometriche. Ciò è avvenuto con la pubblicazone di un provvedimento generale, adottato dopo lo svolgimento di una consultazione pubblica, cui si accompagnano delle Linee guida e un modulo che si dovrà utilizzare per comunicare tempestivamente al Garante le violazioni dei sistemi biometrici.

Il Garante ha pubblicato una nota per annunciare la pubblicazione del provvedimento e spiegare le principali novità contenute nella nuova regolamentazione. Si tratta di un “quadro unitario – si legge in apertura – di misure e accorgimenti di carattere tecnico, organizzativo e procedurale per mantenere alti livelli di sicurezza nell'utilizzo di particolari tipi di dati biometrici, semplificando tuttavia alcuni adempimenti”. Nell’introduzione si specifica anche che la decisione di definire le nuove regole è avvenuta a seguito della sempre maggiore diffusione dei dispositivi biometrici, anche nei prodotti di largo consumo. “Sempre più spesso infatti – precisa la nota a riguardo – aziende e pubbliche amministrazioni si servono di dati biometrici, come le impronte digitali, la topografia della mano o le caratteristiche della firma autografa, per il controllo degli accessi, per l'autenticazione degli utenti (anche su pc e tablet) o per la sottoscrizione di documenti informatici”.

Nell’introduzione si precisa infine che la semplificazione riguarderà le sole specifiche tipologie di trattamento che dovranno in ogni caso essere effettuate nel rispetto delle rigorose di sicurezza individuate dal Garante, e sempre e comunque informando i diretti interessati sui loro diritti, sugli scopi e le modalità del trattamento.

Nella nota si passa poi ad elencare le principali novità contenute nel nuovo ordinamento:

  • Autenticazione informatica
    Le caratteristiche biometriche dell'impronta digitale o dell'emissione vocale di una persona possono essere utilizzate come credenziali di autenticazione per l'accesso a banche dati e sistemi informatici. Tale trattamento può essere effettuato anche senza il consenso dell'utente.
  • Controllo di accesso fisico ad aree "sensibili" e utilizzo di apparati e macchinari pericolosi
    Le caratteristiche dell'impronta digitale o della topografia della mano potranno essere trattate per consentire l'accesso ad aree e locali ritenuti "sensibili" oppure per consentire l'utilizzo di apparati e macchinari pericolosi ai soli soggetti qualificati. Tale trattamento può essere realizzato anche senza il consenso dell'utente.
  • Sottoscrizione di documenti informatici
    L'analisi dei dati biometrici associati all'apposizione a mano libera di una firma autografa potrà essere utilizzata per la firma elettronica avanzata. Questa modalità è però consentita solo con il consenso degli interessati, consenso non necessario invece in ambito pubblico, se devono essere perseguite  specifiche finalità istituzionali. Dovranno comunque essere resi disponibili sistemi alternativi (cartacei o digitali) di sottoscrizione, che non comportino l'utilizzo di dati biometrici.
  • Scopi facilitativi
    L'impronta digitale e la topografia della mano potranno essere utilizzate anche per consentire l'accesso fisico di utenti ad aree fisiche in ambito pubblico (es. biblioteche) o privato (es. aree aeroportuali riservate). Anche in questo caso l'utilizzo è consentito solo con il consenso degli interessati. Dovranno comunque essere previste modalità alternative per l'erogazione del servizio per chi rifiuta di far utilizzare i propri dati biometrici.

Ogni sistema di rilevazione – prosegue la nota – dovrà essere configurato in modo tale da raccogliere un numero limitato di informazioni (principio di minimizzazione), escludendo l'acquisizione di dati ulteriori rispetto a quelli necessari per il conseguimento della finalità perseguita. Ad esempio, in caso di autenticazione informatica, i dati biometrici non dovranno essere trattati in modo da poter desumere anche informazioni di natura sensibile dell'interessato.

Tra le numerose misure di sicurezza individuate dal Garante vi è quella che obbliga a cifrare il riferimento biometrico con tecniche crittografiche, con una lunghezza delle chiavi adeguata alla dimensione e al ciclo di vita dei dati. Particolare attenzione è inoltre rivolta alla messa in sicurezza dei dispositivi mobili (come tablet o pc) che potrebbero più facilmente essere compromessi o smarriti.

Anche al fine di prevenire eventuali furti di identità biometrica, tutte le violazioni dei dati o gli incidenti informatici ("data breaches") che possano avere un impatto significativo sui sistemi biometrici o sui dati personali custoditi, dovranno essere comunicati da chi detiene i dati al Garante entro 24 ore dalla scoperta, così da consentire di adottare opportuni interventi a tutela delle persone interessate. A tal fine è stato predisposto un modulo che consente di semplificare il predetto adempimento.

Sono esclusi dalle modalità semplificate individuate nel provvedimento del Garante i trattamenti che prevedono la realizzazione di archivi biometrici centralizzati, per i quali continuerà ad essere obbligatorio richiedere una verifica preliminare. Rimane in vigore anche l'obbligo di notificazione al Garante per i trattamenti non esplicitamente esclusi dal provvedimento, come quelli effettuati da esercenti le professioni sanitarie e da avvocati.

Per le verifiche preliminari in corso sono state previste specifiche disposizioni transitorie.

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