Obiettivi, caratteristiche e governance del National Data Catalog

Lo strumento, in via di implementazione su iniziativa di ISTAT nell’ambito delle attività previste dal PNRR, è oggetto di un approfondimento pubblicato su Agenda Digitale

Su Agenda Digitale, un approfondimento a firma di Giovanna Bellitti, Cecilia Colasanti e Massimo Fedeli presenta gli obiettivi, gli aspetti di funzionamento e il modello di governance del National Data Catalog, il catalogo nazionale per l’interoperabilità semantica dei dati, in via di implementazione  su iniziativa di ISTAT, nell’ambito di quanto previsto dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La trasformazione digitale della PA - scrivono gli esperti in apertura - ambisce a un rinnovato senso dell’amministrazione, inteso come un corpo unico a servizio di cittadini, enti pubblici e privati, imprese che richiedono servizi, in modo che l’accesso sia trasversalmente e universalmente basato sul principio ‘once only’. Per ottenere questo risultato non solo è necessario digitalizzare i processi, ma innovarli aggiornando l’architettura e le modalità di interconnessione tra le basi dati delle amministrazioni affinché le informazioni siano disponibili in modo immediato, semplice ed efficace, alleggerendo tempi e costi di erogazione dei servizi, spesso frammentati tra molteplici enti. Investire sulla piena interoperabilità dei dataset della PA significa, più in concreto, introdurre un esteso utilizzo del domicilio digitale (scelto liberamente dai cittadini) e garantire un’esposizione automatica dei dati/attributi di cittadini/residenti e imprese da parte dei database sorgente (dati/attributi costantemente aggiornati nel tempo) a beneficio di ogni processo/servizio ‘richiedente’.

Pertanto, nell’ambito degli investimenti inclusi nel PNRR è stata individuata una linea di investimento relativa alla transizione digitale specifica per la componente dati e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (di seguito PDND), che offrirà alle amministrazioni un catalogo centrale di c.d. connettori automatici consultabili e accessibili tramite un servizio dedicato, evitando così al cittadino di dover fornire più volte la stessa informazione a diverse amministrazioni. Spostandoci dal contesto nazionale a quello europeo, la realizzazione della PDND sarà accompagnata da un progetto finalizzato a garantire la piena partecipazione dell’Italia all’iniziativa del Single Digital Gateway, che consentirà l’armonizzazione tra tutti gli Stati Membro e la completa digitalizzazione di un insieme di procedure/servizi di particolare rilevanza (a titolo esemplificativo, la richiesta di certificati, di autorizzazioni, e simili).

Entrando ancora nel dettaglio, il PDND prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (National Data Catalog o NDC) per l’interoperabilità semantica, la cui finalità è quella di fornire un modello standard comune che favorisca lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni e, in un contesto strategico più generale, che prevede di rendere i dati e le informazioni gestiti nella PA aperti, strutturati e interoperabili, per abilitare e semplificare la condivisione dei dati sia tra amministrazioni sia tra cittadini e imprese”.

Leggi l’articolo integrale su Agenda Digitale

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ultima modifica 2023-02-28T10:55:24+02:00
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