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Introduzione

progetto AMA Gramsci

La Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci  ha avviato la realizzazione del progetto AMA Gramsci, finalizzato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la valorizzazione del patrimonio gramsciano.

Il principale output del progetto consiste in un chatbot sperimentale che, al pari di un archivista, è in grado di ricercare e interpretare i documenti custoditi nei fondi archivistici e restituirne i contenuti con un linguaggio discorsivo di stampo narrativo, finalizzato a creare interesse e coinvolgimento. 

Tutto ciò — si legge in una nota — sarà possibile dotando il sistema di accesso agli archivi di uno ‘strato semantico’ rappresentativo del contenuto delle risorse dell’archivio stesso, capace di offrire al pubblico una relazione con documenti immediata, tramite nuove forme di narrazione e di interazione. La progettazione dell’intelligenza artificiale (output) sarà realizzata in maniera modulare ovvero andando ad implementare nel corso del prossimo biennio diverse modalità di restituzione: dal testo alla comprensione del parlato, fino a ulteriori sviluppi finalizzati alla visualizzazione dei contenuti sotto forma di video e/o immagine generate dalla IA stessa”.

Il prototipo, già rilasciato, è operativo in fase di test sui fondi archivistici “Ezio Bosso” e “Circolo culturale Arturo Toscanini”, dei quali sono in corso i progetti di digitalizzazione, in connessione con altri fondi, conservati anche presso altri enti archivistici.

In parallelo a questo intervento tecnologico, nell’ambito del progetto è stato realizzato un ciclo di incontri formativi dedicati ai professionisti del settore culturale, finalizzati a integrare l’utilizzo delle tecnologie digitali e di intelligenza artificiale nei processi lavorativi. 

Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma, destinato a trasformare competenze e metodologie operative all’interno della Fondazione e degli enti partner - si legge a riguardo - i partecipanti hanno acquisito competenze per addestrare il motore di IA, affinché diventi sempre più aderente ai contenuti specifici degli archivi”.

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Ultimo aggiornamento: 23-06-2025, 13:10