Introduzione
Il Cern, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, ha pubblicato un database contenente 300 terabyte di dati derivanti dalle attività di ricerca sul proprio portale open data. La notizia è stata ripresa e rilanciata, tra gli altri, dall’edizione italiana on line di Wired, con un articolo a firma di Simone Valesini.
300 terabyte – si legge in apertura – in cui potrebbero nascondersi nuove particelle, stati della materia ancora sconosciuti, e le risposte ad alcune delle domande aperte della fisica moderna.
È il database che il Cern ha recentemente deciso di rendere pubblico: un mix di dati grezzi e parzialmente elaborati, che dopo essere stati studiati dai ricercatori dell’Lhc sono ora a disposizione di studenti, fisici in erba, professionisti e appassionati di tutto il globo. Per ottenere i dati, e utilizzare alcuni degli strumenti di analisi sviluppati dal Cnr, basta visitare il sitoopendata.cern.ch.
Tra i dati rilasciati dall’Lhc, ci sono circa 100 terabyte di informazioni raccolte nel 2011 dal Compact Muon Solenoid, o Cms, esperimento coinvolto nella scoperta del bosone di Higgs e nella ricerca della materia oscura. Si tratta di circa metà dei dati raccolti dal rilevatore del Cms nel corso di quell’anno, e contengono non meno di 250 bilioni di collisioni tra particelle. Dati che i ricercatori del Cern hanno già analizzato, e sono quindi pronti a condividere con la comunità scientifica…
Ultimo aggiornamento: 03-10-2018, 13:07