Mentre siti istituzionali, portali open data e servizi statistici sospendono gli aggiornamenti a causa del mancato accordo sulla legge finanziaria, alcuni esperti si chiedono se non ci sia stata troppa superficialità sulla tutela e la preservazione delle proprie risorse professionali
Il termine viene sempre più spesso utilizzato per riferirsi alla gestione dei dati prodotti dalla cosiddetta “Internet delle cose”. Descrivendolo sul proprio blog, Simone Vettore lo presenta come uno dei prossimi temi chiave per gli addetti ai lavori della conservazione digitale
L’ha condivisa Erin Engle, esponente del National Digital Information Infrastructure and Preservation Program della Library of Congress, sul blog The Signal
Il Washington Post descrive il doppio restyling, architettonico e sul web, in corso presso l'istituzione americana: un caso emblematico del modo in cui si prova a mutare pelle per rispondere alle sfide dell’era digitale
Wired dedica un articolo ad Immersion, software creato da un accademico americano per ricavare informazioni sugli individui a partire dai metadati delle loro e-mail. Una operazione per sensibilizzare sulla loro importanza, spiega, ma soprattutto su quella della privacy
Sulle pagine del proprio blog, Letizia Contini segnala un sito e una galleria fotografica on line dedicati ad un progetto promosso dal sociologo olandese William Du Bois, nell’ambito dell’Esposizione Universale di Parigi, per combattere il razzismo nei confronti degli afroamericani
Sul blog The Signal, Bill Le Furgy elenca tre elementi chiave per sensibilizzare le persone ad esser più attente alla conservazione nel lungo periodo dei propri contenuti digitali. La battaglia è lunga e difficile, sostiene, ma non è ancora persa
Bloomberg ripercorre la vicenda di un cittadino americano condannato per avere violato le caselle e-mail di 50 tra attrici e celebrità. Una storia emblematica, si legge nell’articolo, sui rischi che corriamo custodendo gran parte dei nostri dati sensibili e personali on line
Con il profilo di un personaggio fittizio, il Musée de la Grande Guerre du Pays de Meaux ha raccontato per otto mesi la Prima Guerra Mondiale sul social network. Il progetto, molto seguito, è stato anche premiato ai recenti “oscar” della pubblicità di Cannes
Le elenca sul blog The Signal Bill LeFurgy: siti, documenti e altri materiali di riferimento per chi sia interessato all’uso delle collezioni digitali di testi, immagini, audio e altre fonti come strumenti di racconto e testimonianza sulle storie locali
L’iniziativa rientra nell’operazione Creative, con la quale l’istituzione mette a disposizione il proprio patrimonio di immagini, video e risorse professionali per la realizzazione a pagamento di campagne di comunicazione e progetti di storytelling
Commentando l’offerta gratuita di un terabyte di spazio per ogni utente, Simone Vettore riflette sui servizi cloud privati come approdo sempre più naturale per chi voglia diversificare i rischi di perdita dei propri contenuti digitali
L’allarme del co-inventore dei protocolli Tcp/Ip: il frenetico cambiamento dei programmi informatici rischia di rendere illeggibili le miniere di dati digitali in costante crescita. Ma i metadati possono essere una soluzione
Su Rivista Studio, Pietro Minto presenta alcuni progetti artistici che puntano a riprodurre su carta le qualità, le stranezze e le complessità di cui si alimentano i media digitali. Il risultato è una sorta di prospettiva rovesciata sulle peculiarità di un mondo in via di digitalizzazione
L’esercito finlandese ha pubblicato in rete circa 160.000 foto relative al periodo 1939-1945, durante il quale il Paese combatté tre diverse guerre: contro l’Unione Sovietica, alleata della Germania nazista contro gli Alleati, e alleata dell’Unione Sovietica contro la Germania
Cosa vuol dire restaurare un’opera nativa in digitale? Restituirle il look and feel originario, compromettendone la fruizione con i nuovi device, o aggiornarla al presente, sacrificandone l’aspetto? Alla domanda, sempre più attuale, il NY Times dedica una storia con doppio lieto fine
È quanto si domanda il magazine statunitense Port, dedicando una cover story alla rinascita dei magazine e al modo in cui, anche e soprattutto grazie a Internet e al digitale, la carta stia vivendo una seconda giovinezza del tutto inaspettata fino a un paio di anni fa
Addio orologi, scaffali, ombre e spessori: secondo diverse voci, la presentazione della nuova interfaccia Apple segna il definitivo abbandono della necessità di fare riferimento agli oggetti del “mondo reale” per disegnare le icone digitali
L’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico ha catalogato, digitalizzato e pubblicato su YouTube 506 film, la maggioranza dei quali girati a sostegno del piano di aiuti americano, contenuti in un fondo dell’Archivio di Trieste
Le due scuole di pensiero sono state oggetto di recente attenzione sul blog The Signal della Library of Congress. Alle ragioni di chi evidenzia le difficoltà materiali di accumulare e tenere in vita vecchi device, si oppongono quelle di chi li ritiene indispensabili per ricostruire integralmente le esperienze d’uso del passato