Da un report istituzionale, uno stato dell’arte preoccupante: la principale biblioteca degli Stati Uniti non avrebbe nessuna strategia in materia di innovazione tecnologica, e a causa di ciò la conservazione digitale del patrimonio culturale nazionale sarebbe tutt’altro che assicurata
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Il 15 maggio la sede locale dell’Archivio di Stato ospita la lezione "Archivi vs protezione dei dati personali alla luce del Regolamento generale dell'Unione europea: una partita aperta"
Come avevamo supposto, quantomeno lo scandalo che ha coinvolto Hillary Clinton ha portato alla luce un problema ormai certificato da sempre più studi e dichiarazioni: in America, e figuriamoci altrove, la conservazione digitale delle fonti governative è tutt’altro che la regola
Un columnist del New Yorker interviene nel dibattito sull’email-gate: al di là delle fonti esclusivamente ufficiali, sicuri che i contenuti riguardanti alcuni dettagli privati della Clinton non meritassero di passare alla storia come accaduto per tanti personaggi politici del passato?
Uno dei massimi esperti americani di trasparenza assolve Hillary Clinton. La soluzione, scrive, non è applicare criteri più rigorosi sui documenti da archiviare, ma mettere l’archiviazione e i requisiti di trasparenza al servizio del lavoro da svolgere
Magari le costerà la corsa alla Casa Bianca, ma il caso mediatico seguito alla scoperta che Hillary Clinton ha usato la propria e-mail personale e non quella governativa per le corrispondenze ufficiali potrebbe beneficiare molto alla causa della conservazione digitale
Commentando le recenti dichiarazioni di Vint Cerf, la giornalista britannica Hannah Jane Parkinson suggerisce che l’obsolescenza tecnologica potrebbe aiutare a disfarci di tante memorie personali non necessariamente meritevoli di essere conservate per sempre
Il sito Fusion indaga sulla sempre più nutrita schiera di utenti dei social media che eliminano i propri contenuti dopo averli condivisi. Inutile e dannoso, affermano, conservare nel tempo chiacchiere che domani non avranno alcuna rilevanza
Il “padre fondatore” di Internet e attuale chief Internet evangelist di Google mette in guardia dal rischio di perdita di quanto prodotto e condiviso in digitale: “un intero secolo sarà dimenticato se non faremo maggiore attenzione alla conservazione delle informazioni”
Mai fidarsi delle multinazionali che si presentano come le nuove biblioteche digitali. Secondo il blogger Andy Baio, solo l’organizzazione californiana può svolgere questo ruolo, specie per la fondamentale e tuttora oscura opera di conservazione del software che promuove da anni
In occasione del suo ventesimo anniversario, riproponiamo il bellissimo ritratto sull'associazione californiana nata con l'ambizione di conservare tutti contenuti di Internet, scritto dalla scrittrice statunitense Jill Lepore e pubblicato sul New Yorker a inizio 2015
Più di 23.000 record finora coperti da segreto sono ora accessibili sul sito degli archivi dell’organizzazione atlantica. Tre le collezioni cui appartengono: lo staff militare internazionale, le rassegne stampa e le pubblicazioni
Con una nuova campagna, la British Library vuole raccogliere 40 milioni di sterline per digitalizzare e conservare a lungo termine 6 milioni e mezzo di record a forte rischio di obsolescenza. Al via anche un censimento nazionale degli archivi sonori
La Wellcome Library digitalizzerà 800.000 pagine provenienti dagli archivi degli ospedali psichiatrici del Regno Unito. Atti amministrativi, ma anche opere dei pazienti e fonti sulle riforme avvenute dal diciottesimo al ventesimo secolo
Uno strumento interattivo realizzato su iniziativa del Consiglio Internazionale degli Archivi permette di tradurre e confrontare in 20 lingue i principali termini usati dai professionisti e studiosi del settore
Circa 2.500 pagine di documenti redatti dalla famigerata polizia della Germania Est sono state pubblicate su un nuovo sito istituzionale. Dalla loro lettura, il racconto di decenni di sorveglianza e repressione all’ombra del Muro e in nome della DDR
L'ateneo di Canberra ha creato un nuovo database che permette di accedere ai documenti custoditi nel proprio archivio, risalenti fino ai primi decenni del 1800
L’Università di Princeton ha digitalizzato parte dei documenti scritti personalmente dallo scienziato. 13 volumi, ora accessibili a chiunque, che permettono di far luce sulla vita pubblica e privata di uno dei personaggi più influenti del secolo scorso
La Digital Preservation Coalition ha pubblicato la seconda edizione del report dedicato al modello di riferimento per eccellenza per chi si occupa di conservazione digitale
Mentre il sobborgo è nuovamente sotto i riflettori, cresce il progetto di web archiving della Università di St. Louis per la raccolta delle fonti e risorse on line che documentano i movimenti seguiti al tragico evento dello scorso agosto