Catalogo nazionale per la semantica dei dati: uno strumento a supporto della creazione di servizi digitali
Con la creazione del Catalogo nazionale per la semantica dei dati, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e lstat hanno messo a disposizione di PA e imprese uno strumento di supporto alla creazione di servizi digitali mediati dalla modellazione dei dati aperti, nonché la realizzazione di schemi di API utili a condividere informazioni tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).
“Il Catalogo - si legge di un abstract di un articolo a cura di professionisti delle due istituzioni, pubblicato sul sito di Forum PA - raccoglie ontologie, vocabolari controllati e schemi di API, consentendo il riutilizzo delle risorse semantiche e facilitando lo sviluppo di nuovi sistemi informativi. Il Catalogo favorisce la riduzione dei costi, lo scambio di informazioni e l’integrazione di dati provenienti da fonti diverse, promuovendo l’interoperabilità del dato tra sistemi”. Di seguito, un passaggio dell’approfondimento dedicato alle principali caratteristiche e funzionalità dello strumento.
“L’interoperabilità semantica emerge come uno degli elementi cruciali per affrontare le sfide nel settore pubblico. In un ecosistema in cui le pubbliche amministrazioni si scambiano dati per erogare servizi digitali, è necessario infatti che il significato dei concetti espressi nei diversi procedimenti amministrativi sia condiviso e compreso. Oltre a semplificare gli scambi di informazioni, l’interoperabilità semantica promuove una visione condivisa del capitale informativo delle PPAA e una comprensione su larga scala delle potenzialità dei dati, in un’ottica di collaborazione tra le amministrazioni e di miglioramento complessivo dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi pubblici digitali.
Ed è proprio per raggiungere questi obiettivi, facilitando il lavoro degli sviluppatori, che le risorse del Catalogo nazionale per la semantica dei dati vengono messe liberamente a disposizione secondo formati standard, per permetterne il riutilizzo.
Per supportare la modellazione di dati aperti e favorire lo sviluppo di servizi digitali, il Catalogo raccoglie e promuove il riuso, attraverso il portale schema.gov.it, delle seguenti risorse semantiche, pubblicate degli enti nei propri repository, di cui gli stessi enti sono gli unici titolari:
- ontologie, ovvero la rappresentazione formale, condivisa ed esplicita, di un dominio della conoscenza;
- vocabolari controllati, liste, tassonomie, glossari e tesauri di termini e codici utilizzati per valorizzare concetti, indicizzare e recuperare informazioni;
- schemi di API (elemento di prossima pubblicazione) creati dagli enti per descrivere, riferendosi alle ontologie e ai vocabolari controllati, le interfacce di programmazione delle applicazioni, il cui elenco è fornito dalla PDND”.